Nell’ambito del progetto PON “All’ombra delle radici”, la nostra scuola ha organizzato vari corsi pomeridiani che hanno un preciso scopo: valorizzare e conservare l’ambiente che ci circonda.
Sia con l’impiego di nuove tecnologie, sia attraverso la consultazione di antichi documenti, esperti e docenti provano a mostrarci ciò che ci sta attorno con un altro occhio, un altro punto di vista, anche critico, che ci permetta però di dare il nostro contributo a favore del paese e della comunità. Io ho partecipato solo ad una di queste attività: “Archivio memoria: aperto!” condotto dall’esperta Laura Giustozzi e dalla tutor Martina Brizzi. Questo corso si tiene in orario pomeridiano e, noi ragazzi, possiamo pranzare insieme qui a scuola. Tutti i progetti sono specifici e hanno obiettivi e laboratori diversi. Questo è incentrato sulla storia del nostro paese. Siamo andati nell’Archivio Diocesano di Pennabilli e abbiamo potuto osservare documenti che risalgono al Settecento, antichissimi, alcuni ancora mai aperti. Mi ha emozionato tantissimo ritrovare libri e documenti così rari. Ci si può chiedere: “Perché conservarli?” Per rispondere a questa domanda basta pensare che al mondo non c’è qualcosa di identico a quel foglio, a quelle righe, è unico, e può servire non solo a scoprire il passato, ma anche per imparare ad apprezzare al meglio il presente.
Qualche settimana fa abbiamo partecipato ad una gita e siamo andati a Pieve Santo Stefano, a visitare l’ Archivio Diaristico Nazionale, all’ interno del quale sono contenuti migliaia di diari donati al museo. Spesso sono storie di gente comune che anche per caso, un giorno, inizia a scrivere, gente che pare condurre una vita semplice e monotona, ma nella quale invece sono nascoste tantissime esperienze: drammatiche, gioiose, appassionanti, ma tutte egualmente affascinanti e particolari nel loro genere. La bellezza di questo museo è proprio il fatto che tutti possono averne l’accesso e decidere di mostrare e condividere la propria storia con gli altri.
Abbiamo visitato anche l’Archivio Storico Comunale di Pennabilli accolti da una guida d’eccezione: il professore Saul Fucili che ha interpretato lo storico pennese Zucchi Travagli: una vera e propria rappresentazione teatrale in archivio!
Tutto il progetto, finalizzato alla cura dei beni comuni, è un modo per farci stare insieme e trasmettere a noi giovani l’eredità culturale che ci appartiene, che dobbiamo tutelare e trasmettere alle future generazioni. Non possiamo pensare di costruire il nostro presente senza conoscere il passato.


