CHI SIAMO?
Siamo i ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Pennabilli e Sant’Agata. Quest’anno è stato attivato il progetto PON, e molti di noi si sono iscritti ad alcuni dei 6 moduli:
–Archivio memoria: aperto!
–Frammenti di paesaggio
–I patriarchi raccontano
–Intreccio, trame e ordito
–Il teatro degli alberi narranti
–Itinerario buongiorno signor albero
QUAL È IL NOSTRO MESSAGGIO?
Tutto il progetto ha lo scopo di trasmettere un messaggio per noi molto importante: guardati attorno e cambia punto di vista. Grazie ai diversi moduli abbiamo imparato ad amare e valorizzare il nostro territorio, la natura e in particolare gli alberi. “L’albero ti invita a essere curioso, a scoprire il valore del territorio che ti circonda, ti invita a conoscere le tue radici e a guardarti dentro.”
A CHI CI RIVOLGIAMO?
Con questo progetto ci vogliamo rivolgere a tutti voi; in particolare a tutte le persone di Pennabilli e dintorni, piccoli, giovani e anziani. Ma anche a chi viene da lontano vogliamo dire questo: imparate ad osservare e conoscere meglio le storie del vostro paese e a prendervi cura di esso perché è importante valorizzare e tutelare la sua bellezza.
ALL’OMBRA DELLE RADICI
Questo anno scolastico è caratterizzato dal tema della valorizzazione della natura nella sua espressione più importante. La nostra scuola ha ottenuto, dopo un lungo lavoro di progettazione, l’accesso ai fondi PON relativi alla conservazione e tutela dei Beni Culturali. Saranno attivati nel corso dell’anno sei moduli di trenta ore ciascuno durante i quali noi ragazzi ci avventureremo nella scoperta del territorio e del paesaggio che ci circonda. Abbiamo inaugurato l’inizio delle attività invitando la Sovrintendenza dei Beni Culturali di Ravenna e il poeta Franco Arminio. Franco ci ha regalato la bellissima poesia riportata nella locandina che parla di sogni, sostenendo che ci sia spazio per quelli di ognuno di noi: i sogni non prendono spazio ma lo creano. In un’altra poesia Arminio scrive: “Ogni albero è un pensatore, uno storico locale. Sta fermo, esplora la terra dove è nato”. Ispirandoci a questi versi anche noi vogliamo ritrovare la perduta voce degli alberi. Loro conosco la nostra storia meglio di chiunque altro.